lunedì 14 gennaio 2013

ASSEGNO SOCIALE 2013: NUOVI REQUISITI


          PIU SI VA AVANTI, PIU' DURA E' PER  LE RESTRIZIONI
L’assegno sociale è una prestazione assistenziale riconosciuta da parecchi anni a quei cittadini italiani e agli extracomunitari soggiornanti nel nostro paese  in regola da  parecchi anni ed in via continuativa  superiore ai dieci anni, purchè a basso reddito.
Fino al 31.12.2012 per ottenere l’assegno sociale era richiesto, in presenza delle condizioni di vita richieste dalla Legge vigente, il compimento del sessantacinquesimo anno di età  per gli uomini e per le donne.
Con le nuove direttive  a decorrere dal 1° gennaio 2013 per l’ottenimento dell’assegno sociale sostitutivo della pensione di inabilità civile e dell’assegno mensile di assistenza agli invalidi parziali e della pensione non reversibile ai sordomuti, sarà necessario aver compiuto sessantacinque anni e tre mesi .
Questo è quanto è stato stabilito in precedenza dal Governo  decaduto e successivamente emanate  dall’INPS con circolari i nuovi sistemi comportamentali.
I cittadini che hanno presentato domanda di assegno sociale e che hanno compiuto i sessantacinque anni prima del 31-12-2012, conseguiranno il diritto alla prestazione secondo la vecchia normativa senza l’aggiunta dei tre mesi.  Analogamente gli invalidi civili, titolari di inabilità assegno mensile e pensione non reversibile ai sordomuti che hanno compiuto il sessantacinquesimo anno di età entro il 31-12-2012.
Per effetto della riforma Fornero delle pensioni, dal 1° gennaio 2018 il requisito anagrafico per quanto sopra descritto sarà aumentato da tre mesi a un anno.  
Tel.  340-3303528  -   0332-1692543


5 commenti:

  1. L'assegno sociale bisogna darlo ai nostri parlamentari tutti e togliergli il loro stipendio.
    Forse cosi riusciranno a capire quanto è dura la vita dei loro italiani. In queste pessime condizione se almeno si trovasse qualcuno che ti faccia lavorare qualche ora al giorno

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  2. L'ASSEGNO SOCIALE INVECE ANDREBBE DEL TUTTO ABOLITO, E COSì SI CHE SI AVREBBERO I SOLDI NECESSARI A PERMETTERE ALLE AZIENDE DI ASSUMERE LA GENTE CHE HA VOGLIA DI LAVORARE. ALLO STESSO TEMPOI ANDREBBE ELIMINATE LE PENSIONI FARLOCCHE O COMUNQUE CALCOLATE SUI MINIMI DEI 5 ANNI PROPRIO DI QUESTI GRANDI PICCOLI UOMINI CHE CI GOVERNANO.

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  3. Mi fanno ridere...fanno i calcoli per aumentare quei pochi euro a quei pensionati che già vivono con il minimo di pensione e che fanno fatica a quadrare i conti..vergognatevi! non c'è male più grande dell'indifferenza!(Luciferi)!

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  4. Se togliamo l'assegno sociale bisogna prima cancellare tutti i costi della politica e i politicanti. Tra trent'anni quando andranno in pensione i nostri giovani che non hanno mai trovato un lavoro e la loro pensione sarà il 50% dell'ultimo stipendio, calcolato su quel poco lavoro che sono riusciti a trovare, il nostro Governo dovrà incrmnentare: o l'assegno sociale, oppure i dormitori e le mense della Caritas. E guarda a caso hanno ancora la faccia tosta di chiederci il voto. Che incomincino a lavorare anche loro nel privato, e incomincino a capire cosa vuol dire ogni sera discutere i numeri del loro lavoro, riduzione dello stipendio e aumento delle tasse.

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  5. Caro Anonimo, scusa il ritardo ma ora non facciamo come quelli che sbagliano, perché a questo punto comportandoci come loro non possiamo nemmeno criticarli. Discutiamo il problema e vediamo quale può essere un miglior percorso, la correttezza dei diritti in discussione e magari, educatamente ed in modo democratico, tutti uniti, evidenziamo ai nostri politici il problema. Per i diritti dei cittadini soprattutto per i disabili e invalidi noi volontari siamo sempre dalla loro parte.

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